Una favola dal lieto fine
Non ci sono altre parole per definire la grande gioia che Fabio Scozzoli ci ha regalato lunedì da Shanghai.
Le sensazioni erano ottime, la forma e il morale pure. Il terzo tempo, con tanto di record italiano, nella semifinale dietro ai fenomeni Kitajima e Dale Oen faceva ben sperare.
Il podio era davvero alla portata di Fabio. Se lo sentiva, l’alfiere dell’ImolaNuoto, e se lo sentiva anche l’inseparabile Tamas Gyertyanffy, il tecnico che l’ha seguito fino all’ultimo momento prima dell’entrata in vasca, alle 19.27 ora cinese.
La finale
Presentazione da All Star Game allo stadio del nuoto cinese. Luci basse, musica rock a palla e lo speaker che chiama (o per lo meno ci prova) uno ad uno i protagonisti della finale. Fabio entra terz’ultimo. Dopo di lui solo i mostri sacri della specialità: sua maestà Kosuke Kitajima (4 ori olimpici) e il grande Alexander Dale Oen, super favorito della vigilia.
La tensione è alle stelle: a Shanghai la tribuna dei tifosi italiani trattiene il respiro. Alessia Polieri, compagna di allenamenti di Fabio, è sugli spalti a fare il tifo per l’amico. A Imola sono tutti incollati davanti alla tv o ai computer. A Roma, Carlotta Fiordoro, fidanzata del campione romagnolo, segue dal maxischermo dell’albergo dove alloggia l’ImolaNuoto (impegnata agli Assoluti estivi) ogni gesto, passo, movimento del suo Fabio.
Poi, lo start: Scozzoli parte alla grande - non è una novità, la partenza è il suo punto forte - ed esce secondo dalla subacquea. Davanti a lui il solo Van Der Burgh, sudafricano campione mondiale in vasca corta. Dalle retrovie, intanto, emerge prepotente Dale Oen. Il norvegese ha il turbo nelle gambe e nelle braccia: vuole vincere per sè, ma soprattutto per il suo Paese, ancora sconvolto dalla tragedia di Utoya (il bilancio è di 76 vittime, ma è destinato a salire, ndr). A metà gara Dale Oen ha già fatto il vuoto e alla virata è praticamente irraggiungibile. Dietro di lui, Scozzoli è un diesel. Bracciata dopo bracciata, recupera terreno su Van Der Burgh.
Il tifo è alle stelle, la finale è emozionante: Dale Oen fa gara a sè e si invola a conquistare l’oro con un tempo stratosferico (58"71, a 13 centesimi dal record mondiale del 2009). Fabio, ai meno 10, raggiunge e supera Van Der Burgh. L’argento sembra suo, ma non è finita: l’azzurro chiude l’ultima bracciata un po’ in anticipo e rischia di essere superato proprio al photofinish. Sono attimi frenetici. I due campioni toccano quasi insieme, ma per 7 centesimi l’argento è di Scozzoli. 59"42 e record italiano frantumato. Semplicemente fantastico.
Il post gara
«Sono emozionato - il commento di Scozzoli - è un argento bellissimo. Ieri pensavo di non aver sbagliato nulla. Oggi (lunedì, ndr), invece, sì. Sono arrivato corto in virata e lunghissimo all’arrivo, però è andata bene. Già da stamattina (lunedì, ndr), comunque, durante il riscaldamento, avevo avuto buone sensazioni. I "serpenti" della notte, per fortuna, solo un brutto sogno!».
Com’è cambiato Fabio, in poco più di un anno: il ragazzino che fino a poco tempo fa sentiva tremendamente la gara ora è sicuro di sè. Da Budapest in poi tutto è cambiato e il tatuaggio col logo di quegli europei impresso sul polso glielo ricorda ogni giorno.
Gran parte del merito va anche a Tamas Gyer-tyanffy, l’ungherese di ferro che lo ha plasmato: «Ho imparato che il risultato di una gara dipende solo da me - prosegue Fabio - e non dagli altri. Come dice Tamas, quello che vali, vale. E, in questo caso, è valso un argento mondiale».
Ci teneva, l’azzurro, a questa gara: «Tantissimo. Non mi capita spesso di commuovermi, non succede quasi mai. Questo risultato è proprio quello che ci voleva per arrivare a Londra 2012 nel migliore dei modi: il sogno di una vita».
Tamas commosso
Non capita di frequente di vedere emozionato il tecnico ungherese, ma a Shanghai è successo anche questo. L’allenatore magiaro è rimasto senza parole nel vedere il suo allievo salire sul podio mondiale. «È un gran momento. Ha lavorato bene, si è impegnato tanto. Questo podio è il giusto premio. Ora sotto con Londra». Poche, ma chiare parole...................
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