NELLA FOTO : Da sinistra, gli atleti Rovetta e Dal Rio, l’allenatore Tamas Gyertyanffy,Mirco Piancastelli, il presidente del Lions Club Luigi Landi, Viviano Baruzzi, l’assessore allo sport Luciano Mazzini
Dalla rassegna stampa di "Meeting" Lions Club IMOLA HOST (108a)
Fabio Scozzoli non è certo Federica Pellegrini, ma il suo nome ha riempito meritatamente le pagine sportive dei giornali sportivi non solo italiani. Le sue medaglie d’argento nei 50 e 100 metri rana nei mondiali di nuoto a Shanghai di quest’estate hanno fatto il paio con l’oro e il bronzo agli Europei di Budapest del 2010. Per Alessia Polieri c’è da ricordare lo strepitoso argento nei 200 delfino agli europei del 2010, mentre non è andata come si sperava ai mondiali di Shanghai, ma ricordiamoci la sua data di nascita:1994.
Grandi atleti, grandi risultati, ma non va dimenticato che dietro ci sta un’organizzazione che in questo caso si chiama società Imolanuoto. Proprio a questa società il Lions Club di Imola Host ha voluto dedicare un meeting per mettere in primo piano il lavoro a volte oscuro di tante persone. Potremmo citare Viviano Baruzzi, onnipresente nella sede di Palazzo Monsignani, ma anche le decine di allenatori, istruttori, direttori sportivi tutti abilitati dalla Federazione Nuoto.
E’ stato Mirco Piancastelli, presidente della società, a raccontare il percorso fatto a partire dal 1989 quando un gruppo di ex nuotatori si impegnò a cercare più qualità nell’insegnamento del nuoto. Il successo fu strepitoso e oggi sono più di mille i corsisti stagionali, in pratica tutte le corsie stracolme. Per il settore agonistico, però, la società voleva ancora qualcosa di più che facesse la differenza. Si venne così a sapere che a Desenzano lavorava con ottimi risultati e con metodi innovativi un tecnico ungherese, allenatore anche della squadra nazionale magiara. E così nel 2002 il prof. Tamas Gyertyanffy si trasferì a Imola. Uomo di poche parole ha riassunto il suo pensiero in queste parole: nel nuoto ci vuole disciplina e questa serve nella vita anche se non si diventa campioni. Nel giro di pochi anni Imolanuoto ha creato un vivaio di grandi promesse che è tra i migliori d’Italia. Presenti in sala c’erano Camilla Dal Rio e Marco Rovetta. Quest’ultimo ha lasciato un blasonato club romano per farsi allenare da Tamas. Gli obiettivi immediati di Imolanuoto sono semplici: far raggiungere a tre-quattro atleti i tempi minimi per partecipare alle prossime olimpiadi di Londra. Nelle parole di Piancastelli non è mancato un cenno alle carenze dell’attuale piscina e all’auspicio che si realizzino soluzioni alternative. [addetto stampa, Evaristo Campomori]